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lunedì 24 dicembre 2012

Esercitazioni per le prove INVALSI


Nel sito PROVEINVALSI.NET il più completo archivio di test Invalsi per la scuola primaria e secondaria.
Nell'archivio si trovano tutte le prove Invalsi fin qui realizzate (adattate dall'originale Invalsi per poter essere fruibili on-line) e altre prove di allenamento realizzate dalla redazione; in totale sono oltre 2200 test.

Ogni prova si può svolgere ON-LINE verificando immediatamente i gli apprendimenti grazie al sistema di correzione che al termine di ogni test restituirà il numero di risposte esatte, il numero di risposte errate, il tempo impiegato e soprattutto e farà rivedere le domande errate.
PROVEINVALSI.NET non ha alcun legame con l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, è un sito indipendente che vuole essere di aiuto alle famiglie e agli insegnanti.


BUON NATALE E FELICE 2013 A TUTTI VOI!




Si ricorda che l’attività didattica sarà sospesa per le festività natalizie dal 24 dicembre al 5 gennaio 2013, pertanto le lezioni riprenderanno lunedì 7 gennaio.

E’ gradita l’occasione per augurare a tutti un Buon Natale ed un felice 2013.

mercoledì 12 dicembre 2012

Scacchi in età pre-scolare.

Bellissima questa esperienza fatta dalle colleghe della  scuola dell’infanzia di Litterai, ad Ossi.

La filastrocca dei numeri.
Continuano gli incontri di psicomotricità su scacchiera gigante (10×10) presso la scuola dell’infanzia di Litterai, ad Ossi. I bambini durante tutta la settimana scorsa grazie al lavoro delle maestre Giuseppina Capitta, Antonella Sanna e Margherita Nieddu, hanno proseguito a lavorare sulla filastrocca dei numeri, realizzando dei bellissimi disegni che ora fanno bella mostra in classe.
Ho chiesto a qualcuno di loro se ricordava a memoria la filastrocca (molti di loro sapevano ripeterla facilemente) e poi ho annunciato che avrei letto una nuova filastrocca, delle lettere, con cui avremo giocato oggi con delle belle sorprese.
La filastrocca delle lettere.
Ho chiesto se qualcuno di loro conosceva già le lettere dell’alfabeto. Subito si sono alzate tre manine. Ho chiesto a Sara di ripeterle e l’ho fermata alla lettera “elle” (che è la decima dell’alfabeto, nonché l’ultima della nostra scacchiera). Quindi ho letto loro la mia filastrocca:
A, fuggi Cavalla
B, salta ribelle
C, le gambe in spalla
D, non stai nella pelle
E, che sete gialla
F, le fontanelle
G, una palla a galla
H, quante caselle
I, ritorna in stalla
L, guarda le stelle!
Quindi ho spiegato come avrebbero dovuto fare il gioco di oggi e in “fila indiana” siamo andati alla scacchiera gigante. Uno alla volta i bambini si alternavano a giocare con la filastrocca delle lettere:
A, fuggi Cavalla: dovevano prendere un cavallo di plastica sistemato sopra una panca e non appena lo prendevano dovevano collocarsi sulla casella A1 della scacchiera (modalità visiva e cinestesica, tutta la filastrocca è auditiva!);
B, salta ribelle: i bambini dovevano fare un salto a piè pari sulla colonna B (cinestesica)
C, le gambe in spalla: i bambini dovevano mimare una corsa (visiva-cinestesica: lento e veloce)
D, non stai nella pelle: dovevano mostrare felicità (emotiva-cinestesica): alcuni risolvevano con un sorriso, altri con ampio gesto delle braccia
E, che sete gialla: frase sinestesica che però richiama una sensazione ed un colore (emotiva, visiva, cinestesica)
F, le fontanelle: sulla scacchiera c’era un panno celeste che fungeva da specchio d’acqua, dove i bambini facevano abbeverare i cavalli (visiva, cinestesica: alto e basso)
G, una palla a galla: i bambini dovevano raccogliere anche la palla, trovandosi così entrambe le mani impegnate (visiva, cinestesica: sinistra e destra)
H, quante caselle: i bambini dovevano voltarsi indietro e vedere la strada fatta (visiva, cinestesica: avanti e indietro)
I, ritorna in stalla: i bambini rimettono il cavallo di plastica sulla panca (visiva, cinestesica: dentro e fuori)
L, guarda le stelle: i bambini tornano nella scacchiera sulla casella L10 e scrutavano in alto le stelle (visiva, cinestesica: alto e basso)
La gara di Cavalli.
Dopo aver fatto partecipare tutti (unica eccezione una bambina che anche le altre volte ha mostrato ritrosia a tutte le attività di gioco…) abbiamo fatto una gara di cavalliquattro bambini si sfidavano su quattro diverse file mentre la maestra leggeva la filastrocca. Grazie a tutte queste ripetizioni e ai relativi gesti stereotipati, i bambini memorizzavano la filastrocca (con notevole contributo psicomotorio).
Palla “avvelenata”.
Dopo siamo passati ad un gioco di maggior movimento e libertà: la palla avvelenata. Il classico gioco da cortile consiste nel formare due squadre, una sta dentro la scacchiera e deve scappare; la seconda sta fuori dalla scacchiera e con la palla avvelenata deve colpire tutti i bambini all’interno della scacchiera, che vengono eliminati. Quando rimane l’ultimo bambino la squadra “esterna” deve concludere entro 10 tiri (che i bambini, anche non spronati, contano ad alta voce!) e se ci riescono vincono e si guadagnano il diritto di entrare dentro la scacchiera mentre la prima squadra resta all’esterno con la palla ed il gioco ricomincia.
Il gioco naturalmente crea euforia e confusione, cosa che dà il pretesto (quando l’ora è finita) di rimetterli a posto e farli ritornare in classe. Ho chiesto se qualcuno era in grado di ripetere tutta la filastrocca delle lettere, ma questa volta non hanno brillato come la volta precedente (le parole sono molto più difficili per i bambini). Ma sono sicuro che l’ottimo lavoro delle maestre, che torneranno sull’argomento in settimana e li faranno ancora disegnare, li porterà ad imparare
profondamente, come hanno fatto con le lezioni precedenti.


mercoledì 5 dicembre 2012

Le renne di Babbo Natale



Le renne di Babbo Natale
Non solo fanno la slitta volare
e in ciel galoppano senza cadere
Ogni renna ha il suo compito speciale

per saper dove i doni portare


Cometa chiede a ciascuna stella
Dov’è questa casa o dov’è quella.
Fulmine guarda di qui e di là
Per sapere se la neve verrà.
Donnola segue del vento la scia
Schivando le nubi che sbarran la via.
Freccia controlla il tempo scrupoloso
Ogni secondo che fugge è prezioso.
Ballerina tiene il passo cadenzato
Per far che ogni ritardo sia recuperato.
Saltarello deve scalpitare
Per dare il segnale di ripartire.
Donato è poi la renna postino
Porta le lettere d’ogni bambino.
Cupido, quello dal cuore d’oro
Sorveglia ogni dono come un tesoro.


Quando vedete le renne volare

Babbo Natale sta per arrivare.



Filastrocca trovate in rete


Per i bimbi che aspettano Babbo Natale, ecco i nomi delle renne:


In Italiano
Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido.


In Sardo
Istedhu coudu, Badhadora, Lampu, Buchimeli, Frècia, Brincàdori, Donadori, Abbramiu.


In inglese
Comet, Dancer, Dasher, Prancer, Vixen, Donder, Blitzen, Cupid.

sabato 1 dicembre 2012

Ninu Sorigheddu. Unu topixeddu maistu de sardu


“In sa biblioteca universitària de Casteddu, una bella biblioteca manna, prena a cùcuru de librus de dònnia genia, candu finas ’e s’ùrtimu bibliotecàriu si nd’est andau, serrendu su portabi mannu de su palatzu cun-d-unu atzapulada surda, in totu s’edificiu non s’intendit prus sonu perunu..

Ma in sa sala de su Setixentus s’intendit cosa ’e passixeddus. Toc-toc-toc-toc-toc-toc… Tic-tic-tic-tic-tic-tic-tic… Tac-tac-tac-tac-tac-tac-tac… E chini at a essi? Gei no at a essi unu furuncu beniu a ndi leai is librus antigus? Ma no! Est Ninu Sorigheddu, su topixeddu prus istudiau de su mundu. Mancai siat piticu est própiu unu géniu! Issu t’at a imparai un’infinidadi de cosas noas e bellas, po chi diventis de aberu unu bravu piciocheddu. Cumentzaus? Aiò, toca, isciobera unu libru, e imbuca in su mundu de Ninu”.



A tenni unu topi comente maistu certu fait arriri. Ma candu su topi est sàbiu, simpàticu e fueddat in sardu, beh… tandu est bellu a ddi ponni infatu. Sa Domus de Janas at fatu unu trabballu multimediali po fai connosci sa lingua nosta a is pipius de is tres a is ses annus. Custu est stétiu possibili gràtzias a unu finantziamentu regionali, bogau de is fundus de sa lei 26/1997 po sa connoscéntzia de sa lingua e de sa cultura sarda. In su progetu ci funt una cuindixina de argumentus de imparu, ispiegaus siat in su sardu cabesusesu, siat in su sardu de su cabu de basciu. Su protagonista est un topixeddu animau chi bivit in sa biblioteca de s’universidadi de Casteddu, Ninu Sorigheddu. D’agatais in su situ www.toponinu.it.



Intrendu e passada sa home, su videu chi introdusit su contu, cumentzat amostendi sa ’ia e su portali mannu de sa biblioteca. In incui bivit su topixeddu literau chi s’at a acumpangiai in custu viagiu. Su computer infatis, candu sa presentada est acabbada, amostat a Ninu totu bistiu in blu in pitzus a sa libreria. Nùmeros, S’oràriu, Sa chida e sa die, Sa domo, Sa festa in famìlia, Sa manu, Su corpus umanu, Is animalis, Sa butega, Is istasonis, S’annu e su mesi, Alfabetu, e Imbalapipius funt is argumentus. A custu puntu, ‘clichendu’ cun su mouse is piciocheddus scerant su libru chi prus ddis praxit.

Boxis, disegnus, coloris, musica funt a mesura de pipiu: diaicci, ispassiendusì, issus podint iscuberri medas cosas. In s’alfabetu si clicat una lìtera e inderetura aparit una figura chi cun cudda lìtera incumentzat. E tandu bessit s’axina incracchendu sa ‘A’, sa baca clichendu in sa ‘B’, su carru in sa ‘C’ e aici sighendu. In is nùmerus fait a imparai a contai finas a binti e a connosci is dexinas finas a centu.



Cun is istasonis s’iscuberrit ita tempus fait, is festas prus de importu e is coloris de sa natura. In sa manu s’agatant una canzonedda meda connota (Custu est su procu, custu dd’at mortu, custu dd’at abbruschiau, custu si dd’at papau, e a pitirrinchinu ch’est andau a pigai s’alluefogu no ndi dd’ant lassau); is nòminis de donnia didu e unu gioghitu. In sa domu tocat a agiudai su topixeddu a assentai sa domixedda sua, duncas si depit ponni dónnia cosa in su logu giustu: sa mesa in coxina, sa manta in s’aposentu de crocai, etc. In sa festa in famìlia Ninu at fatu is annus e sa domu sua est prena de genti.



Innoi su pipiu at a connosci is parentis de su sorigheddu (e duncas mama, babbu, tzia, fradi, sorri, fradili, sorresta etc) e ita dd’ant donau po arregalu. Is imbalapipius funt contixeddus chi serbint po fai arriri, giogai, dromiri e aici narendi. In su situ ci ndi funt cuatru: Mamaiola mamaiola, Bobbolloti bobboloti, Serra serra e Pìnghili pìnghili. In is animalis tocat a ponni sa pudda, su sirboni, sa murva, s’abbila etc in su logu insoru, e candu s’insertat s’intendit sa boxi de s’animali. In s’oràriu s’imparat a connosci s’ora e s’iscuberrit ita totu fait in sa dî su topixeddu: candu si ndi pesat, candu istudiat, giocat, eita papat etc… In sa cida e sa dî Ninu ispiegat comenti si intzerriant is dîs e comenti mudat sa giornada: arvéschida, manzanu, mesudie borta ’e die, sero etc.



In su mesi e s’annu s’imparant is nòminis e sa durada de is mesis, de cantu dîs est fatu un’annu e ita est s’annu bisestili. In butega tocat a agiudai a Ninu a ponni sa cosa chi at comporau in su carrellu: presutu, sartitzu, lati, pani, binu, casu, tamata, péssiu, àpiu, perdingianu… Su corpus umanu invecias est una bella letzioni de anatomia in sardu.



Custu est unu modu intelligenti po fai spassiai is pipius e po ddis fai imparai sa lingua nostra. E intzas eita seis abetendi? Setzeisì in paris a issus ananti a su computer, cicai su situ www.toponinu.it e imbucai in sa biblioteca prus simpàtica chi ci siat.
 
fonte Làcanas